• Pubblicata il
  • Autore: Cartesio
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Desiderio 2 - Barletta Andria Trani Trasgressiva

Ottobre era ormai giunto al termine ma, come spesso succedeva, prima dell’ormai prossimo inverno, ci regalava ancora giornate sorprendentemente calde ed assolate. Erano giornate che equivalevano ad un invito ad uscire di casa e a percorrere lunghe passeggiate nelle vie del centro storico. Tutte le viuzze erano traboccanti di turisti indaffarati a godere delle bellezze della città. Ognuno era intento a fotografare o a comprare tutto ciò che una volta rientrati nei propri paesi, potesse far ricordare e rinnovare il calore e le bellezze di questa nostra magnifica città. Personalmente ero indaffarato a guardare ben altre bellezze. D’un tratto mi sentii toccare su di una spalla. Istintivamente mi voltai con aria bellicosa, pensando tra me e me chi potesse essere lo sfrontato che osava distogliermi da tali mistiche visioni. Fui però costretto altrettanto repentinamente a mutare l’aria aggressiva in uno dei miei migliori ed affabili sorrisi. Una bellissima bionda con un sorriso a 32 denti mi chiedeva la cortesia di fotografare lei e le sue due amiche. Sinceramente lì per lì rimasi bloccato dalla bellezza e dalla sensualità che si paravano dinnanzi a me Oltre all’atletica vichinga che mi aveva appena fermato, al suo seguito c’erano una giunonica venere dalla pelle d’ebano, ed un’altra intrigante e focosa rossa mozzafiato. Normalmente noi maschi latini siamo sempre pronti a gridare ai quattro venti il nostro “machismo e la nostra spavalderia in fatto di donne, ma sinceramente in quel momento mi sentivo particolarmente goffo ed impacciato. Quasi avessero intuito quel mio imbarazzo tutte e tre iniziarono a scherzare ed a sorridermi rendendo immediatamente più facile e rilassata la situazione. Le immortalai davanti alle nostre storiche bellezze e tutte e tre vollero essere fotografate singolarmente ed in gruppo con il sottoscritto sotto braccio. Ero decisamente su di giri e così dopo le presentazioni di rito, volli invitarle a bere qualcosa in un localino molto simpatico che distava poche centinaia di metri da dove ci trovavamo. Gisela, la bionda fu subito d’accordo e convinse sia Katia la nera che Elisabeth la rossa. Una volta nel locale, che aveva dei salottini molto intimi e discreti, iniziammo a conversare molto affabilmente arrangiandomi con il mio non sempre inappuntabile inglese. A volte, proprio qualche inesattezza linguistica, era fonte di ilarità da parte delle tre bellezze. Io ero totalmente affascinato dalle grazie delle tre. Emanavano un non so che di misterioso, un fascino particolare che mi eccitava in maniera quasi incomprensibile. Gisela era la più spigliata e spesso tentava di rispondermi con frasi in italiano, seppur stentato, Katia era una vera pantera nera, flessuosa e misteriosa, un vero sogno proibito,Elisabeth, Betty per gli amici aveva un fascino da nobildonna ed un aria ancora più misteriosa delle altre. Il tempo volava così iniziai a chiedere se volessero gustare qualche specialità della nostra cucina. All’unisono, entusiaste, risposero con un secco sì. Le portai in una trattoria caratteristica in un altrettanto caratteristico angolino della nostra insuperabile città. Mangiammo meravigliosamente, continuando a conversare sempre in maniera affabile e cordiale. Terminato il pranzo, Gisela mi volle invitare nella casa in cui risiedevano, ospiti di amici momentaneamente fuori città. Accettai molto, ma molto volentieri. Salimmo sulla loro auto presa a nolo, Betty si mise al volante ed in breve fummo nella loro attuale residenza La casa era meravigliosa e curata in ogni singolo particolare, un attico con veduta panoramica che suscitò la mia invidia. Mi sedetti sul divano e dopo avermi offerto un bicchierino mi lasciarono momentaneamente solo. Attesi alcune decine di minuti nel più assoluto silenzio, il che aumentò il mio senso di disagio e la mia curiosità. Ero lì in attesa dell’evolversi della situazione e non sapevo proprio perché ma percepivo qualcosa di strano che non sapevo assolutamente definire. All’improvviso udì una musica di sottofondo che mi fece voltare verso la porta della stanza in cui mi trovavo. Gisela apparve sulla soglia in una nuvola di trasparenze rosa che mettevano in risalto le sue affusolate e lunghe gambe, Si avvicinò e notai le sue tette prorompenti con i capezzoli rosei che spuntavano da quel tulle. La mia testa cominciò a girare dall’eccitazione. Contemporaneamente entrarono sia Katia con un body leopardato, calze a rete e scarpe di plexiglass con tacchi vertiginosi e Betty con un negligé nero con un boa ugualmente nero che la cingeva. Ad ogni movimento si intravedeva un corpo meraviglioso dalla pelle bianca. Tutte e tre mi furono addosso in un battibaleno ed io divenni paonazzo, eccitato al massimo livello ma quasi incapace di accennare una reazione, talmente sorpreso da quelle visioni e da quella sfrontatezza in cui speravo ma che comunque inibiva ogni mia reazione Avevo sperato che ciò potesse succedere, ma l’esaudirsi del mio desiderio era giunto in maniera improvvisa e mai avrei potuto pensare che tutte e tre quelle bellezze sarebbero state a mia disposizione. Per la verità ero io a disposizione di quelle visioni paradisiache. Gisela si mise a cavalcioni su di me ed iniziò a baciarmi spingendo il suo seno sul mio torace , mentre Betty si inchinò davanti e prese a togliemi le scarpe. Katia mi fu alle spalle e da dietro il divano iniziò a leccarmi il collo facendomi ripetuti succhiotti. Sentii le loro mani sbottonarmi, slacciarmi e spogliarmi senza possibilità di replica o intervento. Rimasi nudo alla mercé di quelle tre furie. Inizia ad accennare una qualche reazione , ma servì solo a trovarmi sdraiato sul sofà ancora più succube di quelle tre valchirie. Ci fu un avvicendamento di posizioni. Katia prese a divaricarmi le gambe ed iniziò a leccarmi lo scroto. Premetto che sono uso rasarmelo proprio perché amo farmelo leccare e carezzare. La lingua di Katia percorreva il mio sacco, succhiando alternativamente i testicoli, prese a leccare l’asta ed arrivata in punta, con le labbra carnose se la risucchiò nella bocca per quasi tutta la sua lunghezza Brividi incontenibili percorsero la mia colonna vertebrale. Gisela si mise a baciarmi e leccarmi il petto villoso e soffermandosi sui capezzoli prese a morderli con voracità sempre maggiore.Le chiesi di essere ancora più brutale in quell’operazione e lei non si fece certamente pregare. Betty nel frattempo si avvicinò e togliendosi il tanga si mise a cavalcioni sul mio viso e pensai di poter leccare una celestiale passera dal rosso pelo. Invece mi trovai sul viso un gran pezzo di verga rosea, circoncisa e già abbondantemente in tiro, con due palle enormi in uno scroto roseo e liscio. Betty sorrise guardandomi dall’alto negli occhi e ammiccando si passò voluttuosamente la lingua sulle labbra dicendo: Suck, suck me baby. Ora capivo cosa fosse quel qualcosa che percepivo in precedenza ma non ero riuscito a focalizzare. Katia smise di dedicarsi al mio pene e raggiunta Betty sbottonò il suo body liberando un “totem” nero circonciso da paura o invidia, a secondo il punto di vista,. 27-28 cm di membro color ebano con un glande che non avrebbe sfigurato in qualche sagra del fungo porcino. Riuscii a liberarmi le mani cosicché presi “in mano” la situazione. Cominciai a masturbare quella meraviglia , mentre contemporaneamente iniziai a leccare e succhiare il membro di Betty che era di altrettante proporzioni. Nella stanza vi era uno specchio così potei vedere Gisela mentre si liberava del perizoma mettendo in mostra un cazzo di dimensioni decisamente impressionanti. Ormai ero in totale balia di meravigliose creature che spesso avevano alimentato le mie più inconfessabili fantasie erotiche. Gisela continuò dove Katia aveva smesso, ossia a leccare e succhiare il mio membro. Poi scese verso il mio sfintere e con la lingua leccava e tentava di penetrare il mio anello di carne. Con le dita umide forzava sempre più il mio sfintere. Una, due ed infine tre dita mi sondavano allargandomi sempre più e così intuii cosa sarebbe successo di lì a poco. Mi sollevò le gambe poggiandole sulle sue spalle e dallo specchio potei vedere quel gran pezzo di virilità che con spavalderia avanzava verso il mio pertugio. Lo sentii farsi largo e poi fu come un’onda di calore che mi percorse da cima a fondo. Gisela con sapiente maestria mi impalò dapprima con lentezza rassicurante ma non appena il glande valicò il mio anello vergine, spinse con irruenza e mi sentii squartare le viscere. Il dolore era immenso alcune lacrime sgorgarono dai miei occhi . Betty e Katia quasi a consolarmi presero a carezzarmi dolcemente. Senza lasciare andare i loro membri, che succhiavo e leccavo alternativamente, presi ad accompagnare il movimento di Gisela. e lentamente il dolore lascio il posto a nuove sensazioni, il piacere inizio a crescere ed ora il palo che mi scuoteva nei visceri era fonte di piacere. Lo sentivo vivo in ogni protuberanza, la cappella mi carezzava l’intestino e le vene prominenti mi sollazzavano l’anello di carne entrando ed uscendo dolcemente così come Gisela stava facendo. Io sempre più voluttuosamente succhiavo quei membri celestiali e così facendo Katia eiaculò a fiotti nella mia bocca mentre io continuavo a smanettare il pene di Betty, anch’essa ormai prossima a godere. Ingoiai il nettare di quella banana nera cercando di assaporarlo e di percepire nuove emozioni. Quasi in sincronia, come terminai di succhiare l’ultima perla di Katya, Betty iniziò a spruzzare il suo miele bianco e feci appena in tempo a circondare la sua cappella con le mie labbra che sentii i fiotti del piacere della rossa mozzafiato. Betty godette in quantità incredibile ed io nonostante la mia inesperienza riuscì ad ingoiare tutto il suo succo. Gisela intanto proseguiva inesorabile ed io percepivo il suo membro ergersi sempre più, ormai sembrava scoppiare. Fu così che di lì a poco ebbi il mio primo orgasmo anale, godetti in maniera per me nuova ed alcune gocce di sperma uscirono dal mio pene senza che fosse stato sollecitato. Contemporaneamente Gisela urlò ed il suo orgasmo si riversò come un fiume in piena dentro il mio intestino. Il calore del suo sperma era incredibile così come la mia erezione che cercava sfogo. Katia capii la mia situazione e chinandosi sul mio membro prese a spompinarlo dolcemente e voracemente. Poche sapienti pompate con le sue labbra carnose bastarono affinché la mia goduria esplodesse oltre ogni limite da me conosciuto. La mia mente sembrò staccarsi dal mio corpo e mille luci e sensazioni esplosero contemporaneamente nel mio cervello. Quando ripresi possesso delle mie facoltà le tre creature si guardarono ed iniziarono a sorridere ammiccando. Gisela mi chiese se mai avrei immaginato che quel giorno di sole sarebbe potuto evolvere così. Per esprimere il mio giudizio mi alzai dal divano e inginocchiandomi davanti a Gisela presi a leccare il suo scettro, certamente non più eretto ma sempre di dimensioni notevoli e cominciai a leccarlo ed a succhiarlo voluttuosamente. In men che non si dica era di nuovo in tiro ed aiutandomi con ambedue le mani iniziare a succhiare e leccare quella clava di carne. Nel contempo Katia si mise dietro di me con il pene nuovamente gonfio e senza tanti complimenti prese a spingermelo dentro l’ano che era ormai pronto a ricevere bei calibri. Il suo glande di dimensioni faraoniche inizialmente stentò ma lo sperma di Gisela che sgocciolava dal mio pertugio favorì l’operazione e lei tenendomi per i fianchi prese a scoparmi con foga bestiale. Betty scansò Katia e tutte e due alternativamente penetrarono nel mio sfintere. Ero nuovamente in balia delle tre e loro non mi risparmiarono sensazioni goduriose. Morsi, carezze, leccate, succhiotti cosicché godetti analmente per la mia seconda volta. Le mie seviziatrici schizzarono in me, bocca e intestino, il loro piacere e io fui nuovamente in preda alle sensazioni più incredibili ed inconfessabili. Poi Betty chinandosi sul mio uccello terminò di farlo schizzare sperma mettendoselo in bocca e succhiandolo con foga ed ingoiando il mio piacere.
L’ora era ormai tarda e dovetti congedarmi dai quei tre angeli, le salutai con un bacio profondo ciascuna. Seppi che sarebbero rimaste in città per molto tempo ancora…ma questa è un’altra storia.

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31/01/2009 17:11

Asso

Ciao Marco in caso sarai cosi fortunato fammelo sapere, che aprfittero anche io. Ciao

31/01/2009 16:55

MARCO

CONCORDO PIENAMENTE CON ASSO..., SE LA STORIA è VERA MI PIACEREBBE CHE CAPITASSE ANCHE A ME. SALUTI

24/01/2009 10:45

Asso

Bella storia, fantasia o realtà??? Vorrei che capitasse anche a me. Saluti

24/01/2009 10:27

don king

quello vero sono io e mi inculo anche tuo zio me lo pompo la mattina fra un caffe' e una focaccina glie lo riempo a mezzogiorno fra un secondo ed un contorno glie lo trapano al tramonto che quel culo glie lo sfondo quando viene alfin la sera e mi sento un po stanchino prendo la mia minchia nera e la massaggio per benino

02/02/2009 22:52

obix

anche a me piacerebbe molto...

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