• Pubblicata il
  • Autore: Franco
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Incontro notturno - Barletta Andria Trani Trasgressiva

Siamo sposati da 20 anni ed il sesso è sempre stato il piatto forte della nostra unione. A volte ci piace concederci una cenetta in qualche ristorantino romantico e il dopo cena è sempre ricco di momenti molto erotici che comprendono certe volte anche un po’ di esibizionismo. Francesca è una femmina molto seducente e inevitabilmente attira gli sguardi dei maschi.
Un sabato sera usciamo dal ristorante e appena saliti in macchina lei mi prende una mano e se la mette tra le gambe, sento che non ha gli slip e il pelo morbido della sua fica è umido e caldo. Poi mi propone di andare a fare un po' di esibizionismo (lo show, come lo chiamiamo noi). Parto e mi dirigo verso Lido di Dante dove abbiamo sentito dire che la sera c'è un giro sexy e lei comincia dolcemente a titillarsi il clitoride. Al riflesso dei fari delle auto vedo quella strana eccitazione sul suo viso che prelude sempre a serate di fuoco, lei intanto si è tolta la gonna, sbottona la camicetta e si sfiora le tette mentre continua la masturbazione.
Arriviamo a Lido di Dante e facciamo un giro per conoscere la zona. Vediamo un parcheggio dove c'è del movimento e ci avviciniamo ma l' atmosfera è plumbea, gente troppo invadente, sguardi truci e persone poco raccomandabili. Così tiriamo dritto senza fermarci, parcheggiamo invece in un vialetto del paese vicino ad un giardinetto. Io scendo a fumare una sigaretta mentre Francesca rimane seduta in macchina col soprabito chiuso. Stiamo per tornare via quando si avvicina a piedi un giovane di colore in tenuta ginnica che pare faccia footing e che molto gentilmente mi saluta e mi chiede cosa facciamo lì. Il tipo è simpatico e la conversazione continua in tono molto amichevole, poi lui chiede il permesso di salutare Francesca che è ancora seduta in macchina ad aspettare. Lei apre la portiera ma rimane in macchina, col soprabito chiuso. La conversazione continua sempre in modo molto amichevole ma io avverto in Francesca un’ ondata di eccitazione repressa.
E’ la prima volta che arriviamo ad un contatto così stretto con uno sconosciuto sebbene in passato abbiamo già avuto esperienze di scambio. Ad un certo punto della conversazione Francesca apre un po’ il soprabito con noncuranza e lascia intravedere il reggicalze, lui ammutolisce di colpo, poi allunga un mano per sfiorarla. France lo lascia fare e lui le sorride senza dire niente, allora lei apre completamente il soprabito, vedo le sue tette che si sollevano al ritmo del suo respiro profondo e denso di eccitazione e capisco che quella non sarà affatto una serata come le altre. Il ragazzo, che chiameremo K, per niente intimidito le palpa le tette e lei si abbandona sul sedile ricominciando a sfiorarsi la fica.
La tensione aumenta troppo per rimanere lì in mezzo ad una strada nel centro del paese così io propongo di andare via e France invita K a seguirci con la sua macchina.
Vogliamo allontanarci da Lido di Dante che di notte ci ha fatto una pessima impressione, così torniamo in città e ci fermiamo nei pressi della basilica di Classe in una via deserta, senza sfondo.
France scende e si appoggia al cofano dell’ auto, K che ha parcheggiato dietro di noi si avvicina e ricomincia a palparla, poi le chiede se vuole vederlo. France non risponde ma allunga la mano e l’ appoggia sul suo cazzo che risalta sotto la tuta in acetato di K. Lui molla l’ elastico per permettere a France di infilare dentro la mano e lei si ritrova a maneggiare il cazzo più ingombrante che le sia capitato di vedere. Glielo tira fuori del tutto e comincia a menarlo mentre K continua a palparla scendendo fino al suo culetto rotondo e al suo pelo ormai tutto bagnato. Sento che lei sussurra qualcosa circa le dimensioni di quel cazzo turgido e nero poi la vedo abbassarsi e prenderlo in bocca con una foga incredibile. Vedo lo stupore di K che non si aspettava forse un approccio così diretto e vedo soprattutto la trasformazione del suo cazzo che succhiato avidamente da Francesca è quasi raddoppiato. Lui la lascia fare ancora un po’ godendosi quel pompino estasiante poi la ferma e le chiede sorridendo se vuole scopare. Lei risponde “sì, dai, chiavami tutta qui per la strada!”. K eccitatissimo la fa appoggiare al cofano della macchina e le mette l’ uccello sul pelo, ma lei lo ferma subito e pretende il preservativo. K le chiede scusa, si ferma e torna in macchina per metterlo. Sta ancora armeggiando, lì seduto sul sedile del passeggero quando France si avvicina, si è tolta il soprabito ed è rimasta solo con il reggicalze e la camicetta aperta, si china verso di lui e finisce di sistemare il preservativo su quella mazza già durissima, poi lo invita ad inclinare un poco lo schienale e gli sale a cavalcioni facendola sprofondare con un solo movimento fluido nella sua fica bollente. Comincia a cavalcarlo lentamente e le bastano poche pompate per raggiungere un orgasmo travolgente mentre K le palpa le tette e la guida appoggiandole le mani sui fianchi. France rallenta un momento dopo l’ orgasmo ma K muovendosi sotto di lei continua a farla andare su e giù, così che lei ricomincia mugolare di piacere ed improvvisamente si abbassa e comincia anche a limonarlo sussurrandogli cose molto libidinose all’ orecchio, poi mi dirà che così facendo ha sentito il cazzo di K irrigidirsi ancor più dentro la sua fica, ridotta ormai ad un budino caldo.
France è una femmina pluriorgasmica e in quell’ occasione lo ha dimostrato alla grande, dopo due minuti era di nuovo lei a condurre la scopata cavalcando il cazzo di K selvaggiamente e chiedendomi di farle sentire anche il mio. Così sono salito in macchina con il cazzo che ormai stava per scoppiarmi e lei a cominciato a succhiarmelo continuando a galoppare a pelo sulla fava di K. Poi lui, vedendo che lei doveva fare le contorsioni per arrivare a prendere in bocca anche il mio, l’ ha fatta mettere a pecorina di traverso sul sedile dietro e glielo ha affondato tutto dentro, spingendola verso il mio uccello puntato come una spada. Ogni tanto dovevo fermarla perché sembrava che volesse ingoiarlo, mentre K la trapanava senza tregua e France passava da un orgasmo all’altro senza smettere di ansimare e mugolare di piacere.
Alla fine non ho resistito, l’ ho presa per i capelli e dicendole che era una puttana meravigliosa le sono venuto in bocca facendogliela ingoiare tutta. Lei si è calmata un attimo ma poi K la girata e fatta stendere sul sedile e ha immerso di nuovo nella fica di mia moglie l’ uccello più grosso che lei abbia mai provato in vita sua. Ha continuato a chiavarla brutalmente fino a che anche lui si è scaricato i coglioni senza dire una parola. France poi mi ha raccontato che K si era eccitato tantissimo a vederla succhiarmi il cazzo, perché la sua mazza le cresceva a dismisura dentro la fica. Ci siamo salutati molto cordialmente e France gli ha promesso un altro incontro, magari in un posto più comodo. Infatti due mesi dopo…..

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07/04/2012 10:12

Mario

Bel racconto, conosciamo il Lido ed è il massimo per la trasgressione

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